WE LOVE DANCESPORT. PER AMORE DOBBIAMO ESSERE CRETINI?


 Dopo sessanta giorni dalle elezioni alcune domande necessitano di essere affrontate con risposte chiare.

Qualcuno suggerisce agli eletti di essere coinvolgenti, di fare finta che il quadriennio passato non sia esistito, che tutti coloro che hanno lavorato decisamente per fare sì che Michele Barbone e l'attuale consiglio federale non fossero dove sono vengano trattati come tutti gli altri.

Evidentemente il buonismo, il politically correct, che non ci consente più di affrontare il problema dell'immigrazione se non essendo tacciati da imbecilli prezzolati autodefiniti giornalisti che ci danno dei razzisti.
Come genitori dobbiamo essere amici dei nostri figli annichilendo il ruolo di guida, di educatori e quando serve anche di chi prende il comando con forza.
E in politica chiunque voglia fare qualcosa di forte, che ha promesso in campagna elettora come il Presidente (la P maiuscola è dovuta al comandante in capo degli USA) Donald Trump trova la critica feroce di chi, essendo al comando da decenni ha trasformato il mondo in un luogo per ricchi, ha distrutto il ceto medio, ha impoverito milioni di famiglie.

E continuiamo in Italia. Allo stesso modo.
Chi perde le elezioni piagnucola come un pigliainculo (la definizione non è nè volgare, come qualcuno mi ha scritto, nè mia, ma di Leonardo Sciascia, lo scrittore che ha diviso la categoria degli uomini in uomini, ominicchi, quaquaraquà e pigliainculo) e denuncia con telefonate usate per dimostrare ciò che Lui ha fatto ovvero venire da me a prendere i voti perchè con il cervello rimbecillito che ha avrebbe perso, come tra poco perderà.

A me gli appelli al "volemosse bbene" come dicono i romani, anche quelli trapiantati in Trinacria, fanno ridere.

Chi vince governa. Ci perde fa l'opposizione. E' la democrazia bambina.

Facciamocene una ragione. E lavoriamo per migliorare questa FIDS che il quadrienno Zamblera-Rotaris-Magnelli e geni della lampada della corte hanno fatto della "nostra" federazione una "chiavica" come dicono a Napoli.