Spesso ci soffermiamo a fare la spunta di ciò che attorno a noi non funziona. Ci prende l'irritazione, il pessimismo, la frustrazione. E se questo momentaneo atteggiamento diventa abitudine, carattere, software operativo della nostra vita, poco alla volta le cose che amiamo perdono di interesse, sommerse dalle critiche che abbiamo loro rivolto. Perchè attorno a noi c'è tutta questa critica, questo pessimismo, questo lagnarsi attendendendosi da altri che cambino ciò che riteniamo non funzioni? Semplice. Perchè il nostro cervello, in qualche modo, è creato per intercettare ciò che non funziona, i pericoli, con la finalità di proteggerci e garantire la nostra sopravvivenza. Non dobbiamo scordarci che proveniamo dalle caverne dove la sottovalutazione di un pericolo o di qualcosa che non funzionava poteva cagionare la nostra eliminazione fisica, la nostra morte. Infatti in psicologica si parla di atteggiamento "combatti o ...

Il mondo della danza sportiva agonistica ha come caratteristica l'essere fortemente caratterizzata e condizionata dai risultati in gara. D'altronde, qualcuno dice, non è per questo che spendiamo tanti soldi in lezioni, abiti, viaggi e facciamo tanti sacrifici? Così, poco alla volta avendo invertito i fattori di una maledetta equazione per cui i risultati sono diventati la cosa più importanti, essi spesso prescindono dalla qualità dell'informazione ricevuta e della prestazione realizzata in gara.  Troppo spesso l'attività principale dei maestri di danza sportiva ignoranti è diventata lo spaccio di disperazione e dipendenza. Come? Quando? Perchè? E' semplice. E' sotto gli occhi di tutti ma dobbiamo avere un po' di pazienza e partire dall'inizio. Una insegnante di danza classica che abbia studiato molti anni e fatti tanti sacrifici quanti un omologo insegnante di danza sportiva (maestro di ballo sino a qualche anno fa) in me...